Dialetto sanmartinese
 
Grammatica del dialetto sanmartinese, proverbi, modi di dire, usi e costumi della civiltà contadina a San Martino in Pensilis
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martedì 1 dicembre 2009

Chi erano i sanmartinesi originariamente?

Chi erano i sanmartinesi originariamente? ... Nel corso del tempo ci sarà stata una mescolanza di sangue e di lingue, creando così una notevole difficoltà a chi cercasse di stabilire, anche se approssimativamente, una radice linguistica comune, succedutasi intatta nel tempo fino a noi. Fatto sta che buona parte del Sud e del Centro-Sud ha delle rilevanti similarità dialettali, con tante differenziazioni più o meno evidenti, e lo stesso Molise costituisce un esempio lampante di come esistano, anche tra paesi confinanti, varianti fonologiche significative dello stesso vocabolo. Se ciò accade, è perché una volta (magari ancor prima del Medioevo) predominava fortemente il campanilismo, pur se in modo diverso dai comuni del Centro-Nord; ciò fa supporre che da secoli il dialetto locale si sia poco o per niente mutato. Gli apporti che potevano portare le poche persone provenienti da altri paesi vicini non erano sufficienti a mutarne la forma e 'i forestejere in genere, tranne rari casi eclatanti e memorabili, mutavano col tempo la loro lingua e la adattavano al dialetto locale e non viceversa. Il Sud contadino del resto si spostava poco dal loco natio e le comunità erano più che autosufficienti. I dialetti avevano già preso la loro forma ancor prima della nascita della stessa lingua italiana (che poi non è nient'altro, a rigor dei fatti, che una mescolanza dialettale). Già verso la fine dell'Impero Romano i dialetti prosperavano rozzi a scapito del levigato latino, e ancor più bisogna considerare che la latinizzazione non riguardava che una minoranza colta e istruita, rispetto alla Babele multilinguistica della incolta civiltà contadina. Questo parallelismo evolutivo tra lingua ufficiale e parlate locali non va sottovalutato e bisognerebbe andare un po' oltre nel tempo, oltre la romanità, e considerare ancora questa evoluzione parallela  rispetto ai conquistatori indo-europei. Tra di essi, le stirpi di lingua osca, come Sanniti e Frentani, non avevano di certo soppresso il dialetto locale dei contadini, almeno non nell'ambito della fonetica, del vocabolario rurale, di alcuni particolari costrutti ... 
  È ragionevole supporre che la tipica inflessione dialettale non sia mutata attraverso i secoli e addirittura per millenni. Così per es. le vocali contratte, le sonorizzazioni consonantiche, la riduzione a ê (schwa) delle vocali atone, le abbiamo ereditate di padre in figlio, sempre identiche, poiché fin dalla culla, il suono impresso è incancellabile ed immutabile, non come quello italiano che a fatica si impara (male) a scuola.
   Il dubbio che potrebbe sorgere è: ma esistevano i sanmartinesi nel nostro territorio milleni fa? Non si sa... Certamente esistevano persone che parlavano qualche dialetto arcaico in altro luogo, e già nella nostra zona c'erano senz'altro i contadini sanmartinesi molto tempo prima che il paese nascesse.

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