Dialetto sanmartinese
 
Grammatica del dialetto sanmartinese, proverbi, modi di dire, usi e costumi della civiltà contadina a San Martino in Pensilis
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martedì 1 dicembre 2009

Gli albanesi

   Le migrazioni albanesi (Arbëreshë), nel nostro territorio, risalgono ad un periodo che va dagli inizi del XV sec. fino ad oggi, in 9 distinte ondate migratorie successive, formando colonie sparse per il territorio del Meridione, senza un centro definito. Attualmente il numero è di una cinquantina che assommano a circa 100.000 abitanti che parlano un albanese piùttosto arcaico.
      La terza ondata migratoria è quella che interessò il Molise, risalente agli anni 1461-1470, con la venuta in Italia delle milizie del condottiero Giorgio Castriota Skanderberg, principe di Krujia, che aiutò Ferrante I d'Aragona nella lotta contro Giovanni d'Angiò. Per i servigi resi, fu concesso  ai soldati ed alle loro famiglie di stanziarsi in diverse zone dell'attuale Molise e Puglia.
   Gli albanesi, al contrario di quelli rimasti in patria convertiti all'Islam,  conservarono la religione cristiana di rito greco-ortodosso.

La terza migrazione [1461-1470] è appunto quella che a noi interessa [poiché ci coinvolse come popolo] creò diverse comunità e centri tra i quali:

- Chieuti, Campomarinoe Portocannone(facenti parte della Capitanata); 
- Montecilfone
, Ururie  San Martino [sic] (del Contado di Molise.).
Quindi inizialmente San Martino, avendo una comunità albanese, questa poteva benissimo essere, inizialmente, la sola comunità ivi situata oppure divideva con i sanmartinesi l'abitato a metà: Mezzaterre. Ammesso che esistesse già un abitato così grande da potersi considerare paese.

   Il Tria nel lib.4. §.1. num.5. nelle sue Memori annota : « Quelli di Nazione Albanese mantengono ancora lo stesso costume, come se ora fussero qui venuti dalle loro Patrie, e con esso lo spirito altiero, e bellicoso coll'uso del parlare Albanese, quale è un Greco corrotto, e pieno di volgari idiotismi, e meno ove per le vicende del mondo è cresciuto il numero degl'Italiani, come specialmente in S. Croce, dove in poco differiscono dagl'Italiani, specialmente ne' costumi ».

   Questa massiccia ondata di Popolazioni albanesi, oltre che per un debito di riconoscenza dovuto al principe di Kruja, sembra sia stata consentita e necessitata ancor più dall'urgenza di dover ripopolare questo vasto territorio devastato e spopolato dal terribile terremoto del 1456. Ad Ururi e Campomarino per es. non c'era anima viva, nel vero senso della parola ... Larino distrutta dalle fondamenta, come riporta una cronaca di allora... e il resto del territorio non stava di certo meglio... 
   La stessa S. Croce fu appellata de' Greci, proprio perché ripopolata da gente albanese. E sicuramente anche S. Martino aveva almeno un nucleo consistente albanese, e il toponimo Mezzaterre è significativo ... Poco prima dell'arrivo degli Arbëreshë le nostre terre erano veramente desolate ...

     Il conte, il barone di turno che dir si voglia, non poteva gravare con decime sulla già disastrata e miserevole situazione dei sudditi superstiti, e sperare così di rimpinguare le proprie casse. Ci voleva altra manodopera a buon prezzo... e cosa c'e di meglio, se non consentire lo stanziamento di una popolo, ormai senza più casa e Patria, che viene a legarsi oltretutto al Signore feudale con un debito di riconoscenza.
VEDI http://www.guzzardi.it/arberia/storia/storia.htm
VEDI http://www.ururi.com/cennistorici.htm

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