Quando si parla di dialetto, si deve per forza includervi le condizioni che l'anno prodotto, modificato, condizionato, ecc... Nel dialetto c'è il bello e il brutto, il passato folclorico, la tradizione e la sudditanza; il tutto espresso dall'ambiguità e inderminatezza del testo orale, dalla plurivalenza semantica. Il dialetto lo si abbandona forse anche per questo, come se si volesse dimenticare un passato (di stenti, di sofferenza...) a cui lo sentiamo ineluttabilmente legato. Una soluzione da struzzi si direbbe, si buttano i panni sporchi con tutta la creatura. Ma buttandolo dalla porta esso ritorna dalla finestra. Cucù!... Gli chiediamo addirittura spiegazioni di questa sua re-intrusione, di questo suo eterno ritorno... inconsulto?... |
Gianni Lannes a radio radicale
12 anni fa
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