Dai vecchi si sente raccontare che, ai tempi (della ormai quasi mitica) regina Giovanna (I d'Angiò o II d'Angiò-Durazzo), nella contrada Rejale esistesse un castello (un agglomerato comunque) il quale fu distrutto da un terremoto. Questa storia mi è sempre parsa una leggenda, frutto di una fervida immaginazione, dato che la descrizione che se ne dà è alquanto apocalittica e, oserei dire però (oggi), abbastanza attendibile, se ha lasciato una traccia così indelebile nella memoria. Il castello fu interamente inghiottito dalla terra che si era squarciata all'improvviso. Conoscendo la zona si può formulare un ipotesi, ovvero: la costruzione fu costruita sopra la sorgente (prima) sotterranea (che conosciamo bene) la quale, col tempo, formò una cavità, una grotta, ove poggiava il castello. Una zona marcia. Il terremoto fece incrinare, spaccò la volta della cavità anzidetta e il castello venne letteralmente inghiottito. Parecchie persone ricordano di aver visto, ove c'è l'attuale sorgente, blocchi murari. Ciò che oggi appare come un dirupo, una volta sarà stato certamente un terreno pianeggiante. |
Gianni Lannes a radio radicale
12 anni fa
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